YogaLogue

(di Sandra Muzzi)
Yoga-logue è nato dalla sinergia di due esperienze fondamentali e centrali nella mia vita: lo Yoga ed il Voice Dialogue. Esperienze in cui sono confluite le mie ricerche sugli archetipi femminili delle Dee, e che sono sfociate nei libri: “IO chi siamo?” e “Yoga della trasformazione”.
Quest’ultimo, che reca come sottotitolo: Le Dee, lo Yoga, le Energie Interiori, è un incastro prefetto di questi temi che mi si è rivelato, quando mi è stato chiesto l’argomento per la tesi per il diploma come insegnante di Yoga.
La formazione in Voice Dialogue mi aveva svelato la meraviglia di conoscere ed esplorare i personaggi che animano il nostro mondo interiore, e nelle forme (o Asana) dello Yoga mi è stato facile riconoscere le posture che assume il nostro corpo quando entriamo nelle diverse energie interiori. Ad esempio, l’asana del Guerriero, con il busto eretto e lo sguardo fiero o quella del Bambino, rannicchiata su se stessa e verso terra.
Su queste analogie si basa questo lavoro: sulle nostre energie primarie e su quelle in ombra, nell’intento, comune allo Yoga e al Voice Dialogue, di portare equilibrio fra le due polarità. Tutte le pratiche suggerite sono state a lungo sperimentate su di me e attentamente scelte insieme ad AnnaGrazia Ogier, insegnante di Yoga da oltre un ventennio, e sono adatte anche a chi non ha mai fatto Yoga, poiché il mio sogno è che possano servire a chiunque, tanto quanto sono servite a me nell’esplorare e trasformare il mio mondo interiore.

L'INCONTRO CON IL VOICE DIALOGUE
Il mio viaggio di esplorazione è iniziato nell’ottobre 1996, esattamente il 4 ottobre, dall’incontro con Franca Errani che tenne una conferenza di presentazione del Voice Dialogue a Bologna. Ricordo bene la data precisa, perché rivedo ancora la sua espressione stupita vedendo la sala gremita di gente, pur essendo un giorno festivo.
Il primo impatto con la persona fu decisamente positivo, ma quello con la teoria del Voice Dialogue veramente entusiasmante. Fu come trovare finalmente un porto sicuro in cui fare confluire tutte le mie sensazioni, le intuizioni, il modo di concepire il mio essere corpo/mente/spirito. La semplicità del gesto che usò Franca, per illustrare l’assurdità di vivere solo nell’ottica e con le regole dei nostri sé primari: come se camminassimo per strada con una gamba sola senza accorgerci di averne due, mi diede la certezza che con la sua guida avrei camminato sicura. Così mi sono iscritta subito ai seminari di base e alla formazione, senza mai un dubbio o un ripensamento. Col Voice Dialogue è stato un amore a prima vista e un matrimonio che dura, con sempre nuovo entusiasmo, da quasi 15 anni, e che si arricchisce, nel tempo, col contributo degli altri miei interessi che, spontaneamente, confluiscono nel mio modo di proporre corsi e seminari, e nei libri che scrivo per dare voce a queste idee.
Così è nato il primo libro “Io, chi siamo?”. Nell’intento di collegare la moltitudine di personaggi individuati con il Voice Dialogue ad alcuni archetipi femminili descritti da J.S.Bolen in “Le dee dentro la donna”, ho isolato raggruppamenti di energie abbastanza simili tra di loro, come, ad esempio, quelle più di tipo mentale collegate ad Atena, dea della saggezza. O quelle più fragili a Persefone nell’aspetto Kore/bambina della mamma.
E’ stato un lavoro divertente, anche perché accompagnato dalla creatività di AnnaGrazia Ogier che lo illustrava con un mazzo di carte, ma è stato anche anche un passaggio necessario per me, per sentire di avere veramente in mano, nella mente e nel cuore, una griglia di riferimento che mi faceva da guida nel mappare le energie che abitano e animano il nostro mondo interiore.
Ma lavorare con Franca Errani ci abitua a riconoscere queste energie nel corpo, nelle posture e nel movimento e, non volendo rinunciare a questa parte così importante del lavoro, ho cercato di inserirlo nei miei corsi di yoga. All’inizio quasi in punta di piedi. Le mie lezioni hanno come argomento i chakra, ed ero consapevole dell’efficacia del tipo di movimento imparato con la Voice Dance per sperimentarne gli aspetti energetici, ma mi sentivo in conflitto con la modalità classica di insegnamento portato dalla scuola in cui mi sono diplomata, focalizzato sulla staticità delle asana. Così mi sono limitata a usare alcune musiche e relativo movimento solo per introdurre il tema della lezione e riscaldare il corpo, sentendomi però sempre più limitata.
Così, poco alla volta, ha preso forma quella modalità di fare yoga nell’ottica del Voice Dialogue che, su suggerimento di Franca, si chiama Yoga-Logue.

COS’E’ LO YOGA-LOGUE
Yoga-Logue si struttura in 3 momenti che fluiscono uno nell’altro:
1. MUOVITI
2. FERMATI NELLA POSIZIONE (ASANA/FORMA)
3. FALLA PARLARE/ASCOLTALA

Anche per Yoga-Logue ho avuto bisogno di creare una struttura/griglia di riferimento che è la base del mio secondo libro “Yoga della trasformazione” dove i sette archetipi individuati nel libro precedente vengono indirizzati, tramite sette sequenze di asana, come nel processo di consapevolezza del Voice Dialogue:
- dapprima “onorati” se rappresentano una nostra energia/modalità primaria, e questa fase richiede che assumiamo asana che li rappresentano. Ad esempio per Demetra nello yoga abbiamo molte posizioni dedicate alla Grande Madre o a Bhumi, dea della Terra
- poi si assumono posizioni che ci fanno prendere coscienza dei limiti che ci poniamo se siamo troppo identificati o persi in queste energie, ad esempio quelle con nomi di elefanti se vogliamo esprimere come limite la pesantezza
- infine le asana che sostengono un percorso di trasformazione, come l’albero che è simbolo di crescita.

Lo yoga della trasformazione è un manuale che guida chiunque a lavorare su di sé in modo semplice e strutturato, mentre Yoga-Logue, per ora, rimane un metodo da sperimentare con la guida di un esperto.
La prima fase, il movimento, non è un semplice riscaldamento, ma un’INDUZIONE che ha lo scopo di raccogliere e indirizzare l’energia verso una forma/postura/asana in cui saremo così totalmente immedesimati, da entrare in quello stato particolare in cui ci troviamo quando, in una seduta di Voice Dialogue, ci spostiamo in un Sé.
Sé, con il quale il conduttore/facilitatore RISUONERA’, accogliendolo in silenzio o intervistandolo, per poi accompagnarlo nel movimento successivo, in una danza che, idealmente, porta a incontrare il suo opposto e a tornare alla modalità primaria con l’arricchimento dato dall’esperienza.

E vorrei concludere con questo brano tratto dal libro "Yoga della trasformazione”:
Poiché siamo multiformi (e lo scopriamo individuando, con la tecnica del Voice Dialogue, gli archetipi che connotano la nostra personalità) abbiamo spesso bisogno di coinvolgere le nostre energie in modalità totalmente diverse da quelle che altrimenti utilizziamo in modo automatico e inconsapevole: è lo Yoga, con le sue asana, pranayama, meditazioni, ecc. che ci fornisce gli strumenti per realizzare questo cambiamento.
Dubbi, domande, suggerimenti, impressioni, informazioni sui nostri libri, i nostri corsi e gli argomenti che trattiamo? Scrivici un'e-mail oppure lascia un commento in uno dei nostri post!