Disegno di AnnaGrazia Ogier |
Continua la serie di post dedicati all'approfondimento delle Dee come Archetipi psicologici.
Afrodite - parte terza: lettura della dea tramite il Voice Dialogue
(di Sandra Muzzi)
(di Sandra Muzzi)
IL BAMBINO MAGICO
Forse dovremo scavare un po’ per trovare dentro di noi questa energia che è in sintonia con la dimensione magica della vita!
Ci siamo abituati a pensare che la vita richiede sforzo e sacrificio, che per cavarcela nel mondo dobbiamo farci furbi per non farci “fregare”. Ci sembra normale pensare di dover competere con gli altri nel mondo del lavoro per fare carriera e di dovere insistere per convincere gli altri delle nostre buone ragioni: combattere, discutere, faticare, sopportare…spesso vediamo la vita così e ne perdiamo la dimensione magica, quella che fluisce gioiosamente quando semplicemente seguiamo i desideri del cuore.
Quando davvero facciamo quello che ci piace fare, è come se l’universo ci sostenesse fornendoci tutto quanto ci serve per vivere ed essere felici, gli avvenimenti sincronici si susseguono, il denaro sembra entrare dalla finestra, le relazioni diventano amorevoli e accettanti… basta solo entrare in contatto col Bambino Magico e lasciare che lui ci parli dei nostri desideri più veri e profondi.
IL BAMBINO GIOCOSO
La dimensione del gioco è spesso rinnegata nell’adulto a favore delle “cose serie” della vita e questo rappresenta una grave perdita per la nostra energia vitale. Un atteggiamento “serioso” , cupo, nel lavoro,nelle attività quotidiane,nei rapporti, segnala l’assenza del Bambino Giocoso, di quella parte di noi che può coinvolgerci in qualunque attività solo per il gusto di farla, senza la tensione verso il risultato, vivendo il piacere del momento senza pensare al “dopo”.
Ridere è una cosa molto seria, anche se può sembrare un non-senso: ridere è un’ottima medicina e tutti noi sappiamo che la salute è una cosa seria, siamo pronti a spendere un patrimonio in visite mediche e medicine quando potremmo adottare quest’ottima forma di auto-cura, farsi un sacco di risate. Il detto popolare “Il riso fa buon sangue” trova conferma nella fisiologia della respirazione e della circolazione sanguigna: ridendo il diaframma si muove profondamente e ritmicamente favorendo una respirazione più completa con conseguente ottimizzazione dell’ossigenazione del sangue, abbassamento della pressione e potenziamento del sistema imunitario.
E’ da questi presupposti che da qualche anno si va diffondendo la “gelotologia” (dal greco gelos, riso), una cura che attraverso il buonumore e le emozioni positive stimola le nostre possibilità di guarigione. Una risata guarì Demetra dalla depressione in cui era caduta al ratto di Persefone: l’ancella Baubo si dipinge sul ventre un volto bizzarro in cui gli occhi sono i seni, la bocca coincide con l’ombelico e il mento barbuto è formato dal triangolo dei peli pubici. Coperta dal peplo si presenta alla dea che rifiuta come al solito il cibo: in risposta Baubo scopre repentinamente il corpo provocando la risata terapeutica che porta Demetra fuori dal lutto.
Nota Bibliografica:Forse dovremo scavare un po’ per trovare dentro di noi questa energia che è in sintonia con la dimensione magica della vita!
Ci siamo abituati a pensare che la vita richiede sforzo e sacrificio, che per cavarcela nel mondo dobbiamo farci furbi per non farci “fregare”. Ci sembra normale pensare di dover competere con gli altri nel mondo del lavoro per fare carriera e di dovere insistere per convincere gli altri delle nostre buone ragioni: combattere, discutere, faticare, sopportare…spesso vediamo la vita così e ne perdiamo la dimensione magica, quella che fluisce gioiosamente quando semplicemente seguiamo i desideri del cuore.
Quando davvero facciamo quello che ci piace fare, è come se l’universo ci sostenesse fornendoci tutto quanto ci serve per vivere ed essere felici, gli avvenimenti sincronici si susseguono, il denaro sembra entrare dalla finestra, le relazioni diventano amorevoli e accettanti… basta solo entrare in contatto col Bambino Magico e lasciare che lui ci parli dei nostri desideri più veri e profondi.
Venere Verticordia (Dante Gabriel Rossetti, 1868) |
IL BAMBINO GIOCOSO
La dimensione del gioco è spesso rinnegata nell’adulto a favore delle “cose serie” della vita e questo rappresenta una grave perdita per la nostra energia vitale. Un atteggiamento “serioso” , cupo, nel lavoro,nelle attività quotidiane,nei rapporti, segnala l’assenza del Bambino Giocoso, di quella parte di noi che può coinvolgerci in qualunque attività solo per il gusto di farla, senza la tensione verso il risultato, vivendo il piacere del momento senza pensare al “dopo”.
Ridere è una cosa molto seria, anche se può sembrare un non-senso: ridere è un’ottima medicina e tutti noi sappiamo che la salute è una cosa seria, siamo pronti a spendere un patrimonio in visite mediche e medicine quando potremmo adottare quest’ottima forma di auto-cura, farsi un sacco di risate. Il detto popolare “Il riso fa buon sangue” trova conferma nella fisiologia della respirazione e della circolazione sanguigna: ridendo il diaframma si muove profondamente e ritmicamente favorendo una respirazione più completa con conseguente ottimizzazione dell’ossigenazione del sangue, abbassamento della pressione e potenziamento del sistema imunitario.
E’ da questi presupposti che da qualche anno si va diffondendo la “gelotologia” (dal greco gelos, riso), una cura che attraverso il buonumore e le emozioni positive stimola le nostre possibilità di guarigione. Una risata guarì Demetra dalla depressione in cui era caduta al ratto di Persefone: l’ancella Baubo si dipinge sul ventre un volto bizzarro in cui gli occhi sono i seni, la bocca coincide con l’ombelico e il mento barbuto è formato dal triangolo dei peli pubici. Coperta dal peplo si presenta alla dea che rifiuta come al solito il cibo: in risposta Baubo scopre repentinamente il corpo provocando la risata terapeutica che porta Demetra fuori dal lutto.
- mi sono ispirata a Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen
- le mie conoscenze sul Voice Dialogue derivano dagli insegnamenti della D.ssa Franca Errani, dai cui scritti ho tratto spunti per la "lettura delle Dee tramite il Voice Dialogue", nonchè dai seguenti testi di Hal e Sidra Stone: Il Dialogo delle voci, conoscere e integrare i nostri sé nascosti, ed. Amrita; Il critico interiore, come trasformarlo in un potente alleato, ed. Gruppo Futura; Tu ed io, incontro, scontro e crescita nelle relazioni, ed. MIR
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